Tradotto letteralmente, “easter egg” significa “uovo di Pasqua”. Ma nel mondo dell’informatica e del digitale s’intende un contenuto nascosto. Il riferimento al nome è collegato alla tradizione anglosassone di cercare le uova decorate nascoste in giardino.
Nel mondo dell’informatica, un easter egg è quindi un contenuto nascosto all’interno di un software, che può essere attivato con una serie di comandi specifici.
Gli easter egg più celebri si trovano nei videogame e nei software più famosi (compresi Google e Amazon), ma vengono utilizzati anche in altri ambiti, come serie TV, film o CD musicali (per esempio sotto forma di ghost trac).
Cos’è un easter egg?
In ambito informatico, un easter egg è un contenuto non malevolo, solitamente divertente o interessante, che non ha niente a che fare con le normali funzioni del software e che può essere raggiunto solo attraverso una serie di azioni (pressione di tasti, click, ricerche…). Possono essere animazioni, immagini, giochi, funzionalità nascoste.
Sono degli extra, spesso bizzarri, che gli sviluppatori, i creativi e i registi hanno deciso di inserire in un contenuto, magari come omaggio ad un loro film passato, ad una saga, a un regista e via dicendo.
Parliamo di storia…
Il primo easter egg noto è stato inserito nel videogioco della Atari Adventure, nel 1979, in cui compaiono le iniziali di Warren Robinett, creatore del videogame.
Tutto ha inizio con un sistema di sicurezza e il malcontento dei dipendenti. Gli ingegneri che si dedicavano allo sviluppo dei coin-op avevano una scarsa opinione di Ray Kassar (l’allora presidente della Atari).
Kassar non mostrava riconoscenza nei confronti dei programmatori di quei giochi le cui vendite erano la fonte del guadagno della società: i loro stipendi erano bassi, non erano riconosciuti “premi produzione” o royalty sui giochi che producevano, e inoltre non potevano inserire il proprio nome nel gioco finito.
Warren Robinett, ingegnere, aveva appena finito di sviluppare il suo primo gioco “Slot Racers” e decise di iniziare lo sviluppo di una versione grafica di “Adventure”. Decise di inserire una stanza segreta, con all’interno una sorpresa speciale per chi l’avesse trovata. 
L’idea la prese dal “White Album” dei Beatles che si pensava avesse un messaggio nascosto se ascoltato al contrario.
Per ottenere l’accesso a questa stanza bisognava trovare “The dot” (il punto) un singolo pixel grigio al centro di un muro dello stesso colore.
Il pixel non era niente altro che una chiave ad una stanza, altrettanto segreta, che una volta raggiunta mostrava al giocatore la frase “Created by Robinett”.
Robinett non disse a nessuno della stanza segreta, poiché se si fosse sparsa la voce sarebbe stato licenziato.
Nel 1980, dopo che Robinett lascò l’Atari, un ragazzo di 12 anni mandò una lettera all’Atari chiedendo delucidazioni su di una strana cosa che aveva scoperto nel gioco. Era riuscito ad aprire la stanza.
Da quel momento in poi interi giochi furono costruiti attorno a queste soprese; il resto, come sempre, è storia…
Gli easter egg nei film
Uno degli easter egg più frequenti nei film Pixar è la Luxo Ball: una vera e propria palla aggiunta in alcune scene. La sua funzione? Nessuna.

Gli Easter egg nei software
Anche gli sviluppatori di software si divertono a inserire uova pasquali nei loro lavori.
Alcuni esempi di Easter egg che puoi trovare su Google:
- digita “askew” nella barra di ricerca e premi invio;
- digita “do a barrell roll” nella barra di ricerca e premi invio;
- digita “pacman” nella barra di ricerca e premi invio;
- cerca “google zero gravity” e clicca su “Mi sento fortunato”, o visita questo link.

L’Easter egg “google zero gravity” contiene un menu a tutti gli Easter egg di Google
Easter egg nei siti web:
Un’altra tipologia di sorprese nascoste nei prodotti digitali riguarda i siti web.
Nel codice HTML è possibile aggiungere dei commenti, ovvero delle porzioni di codice che non danno vita ad alcun elemento testuale o grafico nella pagina.
Ecco cosa puoi trovare ispezionando la homepage del sito web amazon.it:

Esempio di Easter egg nel codice sorgente del sito di Amazon